“Abbiamo investito grazie ai fondi del Programma di Sviluppo Rurale 1 miliardo e 105 milioni di euro per l’agricoltura del Lazio, conquistando il primo posto in Italia per startup create con 1.930 nuove giovani agricoltrici e agricoltori. Numeri importantissimi, dietro cui c’è la storia del PSR Lazio 2014-2022 e il futuro dell’agricoltura regionale. Un percorso in cui le misure traino sono state, indubbiamente, le misure destinate a giovani, biologico, benessere animale, investimenti. Oltre alle nuove startup, abbiamo infatti sostenuto 2.010 aziende zootecniche e 6.700 aziende biologiche, posizionandoci nel settore bio come terza Regione in Italia. È evidente che non parliamo solo di numeri ma di linfa vitale. Per chi si alza all’alba per lavorare la terra, accudire gli animali, preservare il territorio, e che difficilmente probabilmente riuscirebbe a sostenere la propria azienda senza i fondi europei, le Regioni che attuano i programmi, le organizzazioni, i tecnici, i consulenti a supportarne la conduzione aziendale e guidare l’agricoltore nei percorsi di finanza agevolata. Comunicare questi numeri non è esibizione. È importante affinché tutti possano comprendere le opportunità del FEASR/PSR e quanto tali risorse rappresentino linfa vitale per il sistema agricolo ed economico regionale. Diciamolo chiaramente. Abbiamo chiari gli obiettivi DELLA PROGRAMMAZIONE 2023-2027 e stiamo lavorando da mesi attorno ai concetto chiave: sostegno ai giovani, ricerca e innovazione, agricoltura di precisione, equa distribuzione del reddito lungo la filiera produttiva, crescita sostenibile in termini di agricoltura biologica e integrata, difesa del valore della produzione e promozione del pregiatissimo made in Lazio, maggiore attenzione alle politiche di genere e alla valorizzazione della responsabilità sociale, lotta ai cambiamenti climatici, cibo sano e accessibile a tutte e a tutti”.